Il costo della vita, e in particolare degli affitti, è uno dei problemi più sentiti dalle persone che hanno preso parte ai laboratori di Polisfonia.
Come sarebbe vivere a Bolzano (o in altri luoghi con lo stesso problema) se gli affitti non fossero così elevati?
C’è chi dice che lavorerebbe meno e si dedicherebbe di più ad attività creative o ricreative. C’è chi dice che i soldi in più messi da parte o il maggior tempo a disposizione sarebbero utilissimi per fare cose che altrimenti non potrebbero permettersi di fare a causa dei pochi risparmi o del poco tempo libero, come ad esempio, frequentare un corso di musica, vedere film al cinema, visitare mostre e concerti, ma anche cenare fuori più spesso o dedicare più attenzione ai propri hobby.
L’effetto più significativo per molt* però sarebbe un alleggerimento della preoccupazione e del peso emotivo legato al pagamento di affitti poco accessibili, un effetto psicologico apparentemente banale ma in grado di stravolgere come la vita viene vissuta.
Come sarebbe se migliaia di persone potessero vivere più serene, libere da queste preoccupazioni?
Poter pagare un affitto proporzionato al proprio guadagno, un affitto eticamente più sostenibile, allevierebbe in maniera marcata le ansie legate al meccanismo di potere al quale si deve sottostare in una condizione di costo eccessivo dell’abitare, dove i salari medi non sono abbastanza elevati per coprirlo agevolmente.
La Provincia Autonoma di Bolzano supporta le persone in maggiore difficoltà economica con dei finanziamenti pensati per rendere possibile la copertura delle spese di affitto e accessorie.
Un sistema di questo tipo sembra benevolo ma in realtà genera un ulteriore problema. I soldi concessi alle persone che ne hanno bisogno non sono infatti davvero “per loro”, nella pratica vanno a finanziare direttamente chi possiede gli immobili e mantiene degli affitti già in partenza disonesti ed eccessivamente elevati. Questo meccanismo che sembra benevolo è quindi parte integrante del problema e contribuisce a mantenere il costo degli affitti ad un livello eticamente discutibile.
Un meccanismo simile riguarda anche il sostegno economico provinciale pensato per aiutare le persone o famiglie che decidono di acquistare una “prima casa”. La Provincia Autonoma di Bolzano prevede infatti un contributo a fondo perduto per chi vuole acquistare una prima casa, rientra in una delle fasce di reddito previste e raggiunge i requisiti necessari in una graduatoria a punti che comprende diversi fattori (come condizione economica familiare, consistenza numerica della famiglia, ecc.).
Gli importi erogati sono consistenti e possono variare, in base alla singola condizione, dai 13.000€ ai 67.000€ (dati tratti dal sito della Provincia Autonoma di Bolzano nel marzo 2022).
Anche in questo caso però un meccanismo che sembra aiutare le cittadine e i cittadini in cerca di un’abitazione, in realtà contribuisce sensibilmente all’aumento del costo degli immobili, perché chi vende immobili calcola automaticamente un sovrapprezzo dimensionato al contributo provinciale, che quindi rende la possibilità di acquisto sempre meno accessibile per molte persone.
(I prezzi di acquisto attuali a Bolzano, secondo la banca dati dell’Agenzia delle Entrate, si aggirano tra i 3000€ e i 6000€ al metro quadro, e quelli di affitto tra i 13€ e i 20€ al metro quadro, con una tendenza per lo spettro più alto dell’intervallo. La media nazionale italiana, sempre secondo la stessa banca dati, è di 1700€ al metro quadro per l'acquisto e 7€ al metro quadro per l'affitto)
In molt* quindi si chiedono:
Cosa si potrebbe fare per risolvere o alleviare questo problema?
Non è però facile trovare una risposta. Le proposte più comuni sono un freno agli affitti imposto politicamente, che però spesso è facilmente aggirabile come dimostrano realtà simili, oppure degli sgravi fiscali inversamente proporzionali al proprio guadagno, soluzione che però apparentemente non è ancora stata sperimentata.
Un’opzione interessante potrebbe essere l’acquisto in gruppo di immobili da gestire in comune accordo, che però presenta la medesima difficoltà di partenza ovvero il costo inaccessibile anche per un numero maggiore di persone.
Un’altra possibilità sarebbe quella di occupare uno delle innumerevoli abitazioni o edifici inutilizzati presenti in provincia di Bolzano (stimate sulle 15000 unità in un rapporto dell'Istituto Promozione Lavoratori), che tenute sfitte di proposito contribuiscono attivamente all’aumento del costo degli altri affitti, ma la presa di posizione delle autorità locali contro questo tipo di azioni è particolarmente dura e tempestiva.
Per questa componente del problema sembra però esserci qualche movimento in politica locale sotto forma di una de-tassazione per chi mette in affitto abitazioni inutilizzate, oppure come aumento sensibile della tassazione sulle abitazioni non utilizzate, che tuttavia potrebbe essere non troppo complesso da aggirare.
Questo è ciò di cui abbiamo discusso soprattutto durante l’Assemblea Sonica.
Voi cosa ne pensate?
Il dialogo è un ottimo metodo per far emergere questioni politiche ed approfondirle, ora dobbiamo trovare delle pratiche concrete per fare parte della soluzione.